Le caratteristiche che deve avere un buon integratore.
Quando le grandi industrie realizzano un prodotto si pongono degli obiettivi da raggiungere.
Il primo obiettivo delle industrie è vendere il più possibile.
Per raggiungere questo obiettivo devono realizzare un prodotto che vada bene per il maggior numero di persone possibile.
Ma le esigenze di “tutti” non è detto che siano anche le tue.
Sai quante sostanze contiene in media una compressa “industriale” a parte alcune eccezioni? Almeno tra le 12 e le 14 sostanze. Sai perché? Perché aumentando il numero di sostanze all’interno di una compressa le industrie vogliono andare a soddisfare il maggior numero di esigenze possibili.
Il problema è che per inserire all’interno di una compressa tutte queste sostanze inevitabilmente si va a ridurre la quantità, e questo fa sì che la compressa sia meno concentrata.
Per un problema di capienza della compressa non è possibile inserire al suo interno più di certo numero di componenti, ma allora come fanno ad inserire tutte quelle sostanze?
Riducono il dosaggio per ogni sostanza. Il dosaggio più basso spesso non permette di raggiungere il quantitativo ottimale di sostanza, necessario per raggiungere l’effetto desiderato.
È facile cadere nella trappola della manipolazione in cui le grandi industrie, attravverso la pubblicità ti fanno cadere. Infatti ci hanno spinto a pensare che un integratore con molte componenti sia completo, che abbia tutto, invece è esattamente il contrario:
Meno sostanze, più concentrato.
Se metti in un integratore più sostanze non potrai mai aspettarti il beneficio desiderato.
Perché?
Perché mettendoci più sostanze vai a ridurre il dosaggio per ogni sostanza.
Pensa alla lasagna bianca di cui ti ho parlato poco prima.
Ti ci puoi sfizziare come vuoi.
Puoi farla come più ti piace.
Allo stesso tempo però puoi rischiare di metterci troppi ingredienti, così da non riuscire più a percepire e a distinguere i singoli ingredienti.
E alla fine ti ritroverai a sentire solo un’accozzaglia di sapori.
Pochi componenti.
Pensa ad una barretta di cioccolata.
La cioccolata artigianale ha pochi ingredienti rispetto alle tavolette industriali, ma allo stesso tempo ha più sapore. Le tavolette di cioccolato che compriamo nei supermercati hanno una percentuale di cacao più bassa rispetto a quelle artigianali perché contengono, oltre alla cioccolata, tanti altri ingredienti “riempitivi”. Per questo hanno un sapore “diverso”.
La scelta di utilizzare più sostanze per creare un integratore o di utilizzare più ingredienti per realizzare una tavoletta di cioccolata, si basa sull’esigenza di realizzare un prodotto che sia in grado di “accontentare tutti”.
Inoltre le grandi industrie hanno molte spese e spesso per questo utilizzano ingredienti “risparmiosi”.
Realizzare un integratore è come fare un buon piatto di pasta, tutto dipende dalla qualità e dalla freschezza degli ingredienti. La stessa ricetta realizzata con ingredienti diversi non ha lo stesso sapore.
Ad esempio, utilizzare la pasta di Fara San Martino, è diverso da utilizzare un qualsiasi altro tipo di pasta. La ricetta sarà la stessa, ma il sapore no.
Questi problemi incidono sulla qualità e sull’efficacia dell’integratore.
Un integratore deve riuscire a risolvere un’esigenza specifica.
Per questo deve essere:
- più rigoroso,
- più tecnico,
- meno massificato,
- più specializzato.
Soprattutto, affinchè l’integratore sia efficace, la compressa deve contenere la quantità minima efficace per ogni elemento.
Cosa significa questo?
Per spiegarmi meglio ti faccio un esempio. Quando prepari una torta, oltre a ricordarti di mettere tutti gli ingredienti, devi tenere d’occhio la quantità degli ingredienti. Se non rispetti le dosi la torta non viene bene.
La stessa cosa succede per gli integratori. Se non viene rispettata la quantità minima efficace per ogni sostanza, quindi se ogni elemento non è presente nella dose necessaria la formula non sarà specifica e l’integratore non sarà efficace.
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